Genesi del progetto AFOr
Author: Silvia Tagliazucchi | Ultimo aggiornamento: Venerdì 03 Marzo 2023 15:23
Il progetto AFOR - Archivio delle Fonti Orali nasce nel 2018, grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna attraverso il Bando Memoria del ‘900, con la volontà di dare una nuova narrazione della Storia del villaggio Artigiano di Modena Ovest attraverso le voci e le testimonianze dei suoi abitanti, un racconto corale che possa racchiudere le diverse sfaccettature di vita quotidiana, relazioni e lavoro che hanno caratterizzato quest’area, rappresentativa per tutta la città di Modena.
Il progetto nasce come sistematizzazione del materiale raccolto da Amigdala dal 2016 al Villaggio Artigiano di Modena Ovest attraverso le ricerche svolte sull’area e le interviste ai suoi abitanti, prima per la tredicesima edizione del Festival Periferico e poi nel 2017 per l’avvio alla nuova gestione - insieme ad Archivio Architetto Cesare Leonardi - della Fabbrica Civica OvestLab, fulcro del progetto di rigenerazione urbana a base culturale che l’associazione porta avanti sul quartiere.
Il portato valoriale e la storia stessa che ha dato avvio alla nascita del Villaggio Artigiano di Modena Ovest (per approfondimenti sulla storia, vedi pagina dedicata all’identità di OvestLab al seguente link) è stato il motore della ricerca, come ricerca-azione, volta ad approfondire la storia di quest’area al fine di contribuire alla creazione di nuovi immaginari futuri per la sua trasformazione e ribadirne il valore storico per una nuova narrazione.
Grazie a queste premesse, il progetto ha sviluppato una doppia valenza d’intenti: contribuire ad accrescere la conoscenza e la divulgazione della sfaccettata storia della comunità che ha contribuito a creare il Villaggio da una parte e al contempo creare nuovi strumenti, soprattutto attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare, per mettere in relazione le plurime fonti - le testimonianze, gli utensili e gli attrezzi da lavoro, le fotografie, le pubblicazioni… - intercettate durante la ricerca in una logica aperta e volta alla mutua collaborazione. Questa vocazione open source ha portato a creare alleanze con altre realtà del territorio e collaborazioni a livello nazionale, europeo e internazionale, tanto da immaginare che la metodologia con cui è stato creato l’archivio potesse costituire l’apparato tecnico-metodologico per la creazione di una piattaforma che potesse essere a disposizione di altri archivi simili riguardanti altre parti della città, con la stessa volontà di riconoscere le potenzialità di un territorio attraverso la sua storia e da essa trovare nuovi spunti per immaginare anche il suo futuro.